
Vellutata Dubarry al cavolfiore (vegan)
Trattasi di una vellutata molto cremosa a base di cavolfiore, che prende il nome dalla Contessa Du Barry, una delle amanti di Luigi XV e appassionata di cucina e di buon cibo: pare che il cuoco di corte, Louis Signot, avesse creato questa ricetta appositamente per lei.
Nella sua versione originale la cremosità e il sapore sono dati, oltre che dal cavolfiore, dalla panna, dal burro e dalle uova (ho detto gastronomia francese, che cosa vi aspettavate, il cavolo a vapore?). Come potete immaginare, è un piatto tanto saporito quanto corposo!
Io vi propongo una versione interamente vegetale, ma non meno saporita! Vi assicuro che piacerà anche a chi con cavoli cavoletti e cavolfiori ha un rapporto controverso. La panna è stata sostituita con una crema vegetale (eliminare del tutto i grassi avrebbe significato stravolgere completamente la natura della ricetta!), le uova eliminate, e il cavolfiore soffritto in maniera da renderlo saporito. L’ideale è servirlo con due fette di pane caldo o, se preferite, dei crostini.
Per me le vellutate sono un vero e proprio comfort food e, se da un lato amo l’estate, dall’altro aspetto sempre con ansia le serate più fresche per mangiare zuppe e piatti caldi.
Prima di lasciarvi alla ricetta, vi spoilero che per il soffritto ho usato un burro vegetale, cioè la margarina.
Di solito nominare la margarina genera situazioni di panico, scompensi cardiaci, sudori freddi, ululati e occhi iniettati di sangue. Tanto per fare chiarezza, la margarina o burro vegetale altro non è che una miscela di oli vegetali resi solidi. Le margarine non sono tutte uguali, principalmente per due motivi:
- La qualità della margarina dipende dagli oli con cui è formata: ci sono oli di buona qualità (sesamo, soya, girasole, per fare degli esempi) e oli di scarsa qualità
- La qualità dipende anche dal fatto che questi oli abbiano subito o meno il processo di idrogenazione per diventare solidi: in caso affermativo, la margarina conterrà grassi trans, nocivi per l’organismo.
Dovendo scegliere, quindi, sono da preferire quelle che non contengono grassi idrogenati e che sono realizzate per frazionamento.
Non è un ingrediente di cui faccio abitualmente uso, anzi. La compro appositamente quando devo fare delle ricette per la quale è indispensabile (es. i biscotti) ma per la cottura e i soffritti uso sempre olio d’oliva. Ad ogni modo, il terrore che suscita la parola margarina è solo parzialmente giustificato, poiché si tratta di un alimento che va consumato con estrema moderazione, esattamente come il burro di origine animale.
Quindi tirate un sospiro di sollievo e correte a comprare la margarina per fare questa ricetta, che è semplice ed economica (non si vive di avocados e quinoa).

Vellutata Dubarry al cavolfiore
Ingredienti
- 1 cavolfiore medio
- 50 g margarina
- 200 ml panna di soya
- 1 l acqua
- 1 cucchiaio lievito alimentare opzionale
- 1 cucchiaino mix per soffritto
Istruzioni
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Tagliate il cavolfiore in pezzi piccoli e fatelo soffriggere con la margarina per un minuto circa
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Aggiungete l'acqua calda, salate e eventualmente aggiungete un dado di brodo vegetale e lasciate cuocere per circa 25 minuti, finché il cavolfiore non si sarà ammorbidito del tutto
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Quando sarà cotto, spegnete il fuoco e aggiungete la crema di soya. Mixate fino ad ottenere una crema liscia.
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Assaggiate per aggiustare di sale ed eventualmente aggiungete il lievito alimentare.
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Se la crema non è sufficientemente densa a vostro gusto, riaccendete il fuoco e fatela andare a fuoco lento qualche minuto per farla addensare

